Ascolto, i rumori di una città assopita nelle proprie negazioni ed affogata nel contraddirsi.
Respiro, accarezzo il muro perlinato e mi alzo sulle punte dei piedi cercando di mantenere almeno la testa a galla. Quindi indosso il cappotto ed esco senza meta, in direzione centro. L'abbraccio dei portici mi dona l'illusione del sereno e la possibilità di inventare.
A passi lenti sul selciato, giù per questa via scoscesa, verso la piazza. Un tizio mi ferma, mi chiede una sigaretta e gliela concedo. “Fa freddo laggiù” mi dice indicando la piazza. “Perché non c'è riparo laggiù” gli dico io, poi mi saluta con un cenno e se ne va nella direzione opposta. A passi lenti, sul selciato, dal selciato al pavé, dal riparo dei portici al freddo della piazza.
'Io dico che non si può fare finta di niente, perchè per quanta fantasia tu possa avere, certi inganni prima o poi si svelano e si pagano. Finchè sei in tempo puoi spostarti, puoi crescere, ma mai, per nessun motivo, potrai cambiare o scappare. Potrai fare finta che sia tutto a posto, puoi metterti al caldo, ma intanto gli anni passano finchè un bel giovedì pomeriggio, mentre torni da lavoro, quello davanti ti fa perdere il semaforo verde e tu esplodi senza fermarti più. Apparentemente non ne hai motivo, magari stai solo esagerando, ma vuoi dirmi che quegli aghi che senti da anni nel cervello non c'entrano nulla?!'
“Non c'è riparo quaggiù” mi ripeto, eppure non vedo nessuno a provocare il gran baccano che sento. Stupito ma pigro, mi siedo sulla panchina gelida e un altro tizio venuto dal nulla mi chiede un'altra sigaretta. “Dove sono tutti?” gli domando. Questo accenna un sorriso e con un ampio gesto della mano percorre tutta la piazza, quindi mi abbandona come appagato. Incuriosito mi guardo intorno, ma non vedo nessuno, allora titubante mi alzo, allungo lo sguardo e scorgo ombre rapide e sfuggenti, mentre il vocio si fa più intenso e il vento freddo mi taglia la faccia. Confuso e spaventato salgo sul primo tram, senza conoscerne la direzione e senza dovermi preoccupare della severità dei semafori, semplicemente lontano da quel posto e coccolato dal caldo abbraccio dell'indolenza
'Io non so cosa capiterà, ma ti dico che di certo non me ne sto fermo e neanche mi faccio trascinare, piuttosto prendo e vado giù a vedere da dove vengono e perchè ho degli aghi nel cervello.. e non me ne frega niente di quanto freddo possa fare o paura possa avere perchè in fondo, se ci pensi bene, prima di fare dei progetti bisognerebbe solo avere il coraggio di ammettere che ognuno di noi è solo'
The Absolute End Of The WorldSan Mauro Torinese, Italy
The Absolute End Of The World is an instrumental solo musical project founded in Turin,Italy by musician Luca Maugeri. His dream/ post-rock / electronic music leverage listener’s imagination creating dreamy and surreal landscapes.
An tempestuous post-rock journey inspired by the existential threat of climate exchange, "Triumph & Disaster" overflows with grace and grit. Bandcamp New & Notable Oct 9, 2019
An expanded version of 2021's soaring Christmas offering from Japanese rock titans MONO on limited-edition 10-inch vinyl. Bandcamp New & Notable Feb 8, 2022